Uomini e trauma
Gli uomini sono il 33% più esposti rispetto alle donne a sperimentare eventi traumatici. Le cause sono però diverse.
Le più comuni cause di PTSD negli uomini sono ricondotte a violenti attacchi fisici, gravi incidenti, esposizione a combattimenti e guerre, testimoniare il ferimento grave o la morte di altri.
Tuttavia, nonostante l’accresciuto rischio di trauma, gli uomini hanno una probabilità inferiore al 50% di ricevere una diagnosi di PTSD. Questo può essere in parte dovuto ai differenti tipi di trauma a cui gli uomini e le donne sono esposti e se lo specifico tipo di evento porta verosimilmente a cercare un aiuto professionale e quindi a essere diagnosticato come PTSD. Ad esempio, sia negli uomini che nelle donne, il trauma sessuale può portare alla diagnosi di PTSD, ma le donne vengono sessualmente aggredite a tassi significativamente più alti degli uomini. I maschi con traumi interpersonali riportano sintomi più ridotti e cercano aiuto con minor frequenza rispetto alle donne. È possibile che questo dipenda dalle differenze nella fisiologia maschile e femminile e nelle differenze di genere nel modo in cui l’esperienza traumatica viene processata o riportata.
Certamente, è anche probabile che la socializzazione e le aspettative culturali giochino un forte ruolo nel modo in cui gli uomini rispondono al trauma e nel modo in cui comprendono ed etichettano la loro esperienza. Spesso agli uomini viene detto o ci aspetta da loro che “si tirino su” o di “essere dei veri maschi”. Nelle professioni in cui l’esperienza traumatica è la norma, può esserci molta pressione ad andare avanti e a continuare a funzionare senza prendersi il tempo di elaborare l’impatto di queste esperienze difficili. Questa abilità di andare avanti nonostante l’evento traumatico può essere critica nello svolgere con successo attività in cui è necessaria un’azione immediata, ad esempio la polizia, i vigili del fuoco o l’esercito. Sfortunatamente, nonostante un’accresciuta comprensione del monumentale impatto che il trauma ha sul cervello, molti uomini rifiutano di riconoscere qualsiasi cambiamento che notano nelle loro emozioni o comportamenti, oppure non chiedono aiuto perché temono di essere etichettati come deboli.
Infine, dal momento che molti uomini hanno appreso dei condizionamenti secondo i quali non devono parlare delle proprie emozioni, paure, problemi e conflitti, possono ricorrere a strategie di coping disfunzionali per stordirsi, anestetizzare la loro parte emotiva e provare a funzionare nella vita quotidiana. Queste strategie nocive possono includere l’uso di alcool o droghe, il gioco d’azzardo patologico, l’intraprendere comportamenti sessuali a rischio. Se queste condotte possono essere “utili” nella vita lavorativa, creano però molti problemi in altre aree. Ed è proprio quando l’uomo esce dal suo ambiente lavorativo che lui, e gli altri, iniziano a notare i problemi nel quotidiano.
Riferimenti
- Campbell, L. (2018). Behavioral Activation for PTSD. A Workbook for men. Althea Press
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.