Sviluppo del bambino
Se pensiamo ad un bambino nel pieno dello sviluppo del suo cervello e quindi delle sue capacità cognitive e di relazione, che si trova a vivere anche contemporaneamente i tre ruoli del triangolo drammatico, intuiamo come possa essere difficile per lui mettere insieme queste esperienze, dargli un significato, renderle in un certo senso raccontabili. La sua personale memoria storica rischia in questo modo di essere frammentata, altalenante, con parti/ruoli che lo confondono.
Come fa un bambino a regolare tutte queste emozioni di paura, rabbia, tenerezza? Nelle situazioni legate allo stile di attaccamento disorganizzato le emozioni sono assolutamente ingestibili perché non è possibile organizzare semanticamente il tutto: letteralmente il bambino è incapace di tradurre ciò che vive in parole e quindi di conseguenza in una storia narrabile.
I bambini con attaccamento disorganizzato
Questo rende i bambini con attaccamento disorganizzato molto diversi dagli altri, da chi, seppur ha una disregolazione riesce a capire il significato delle esperienze.
Il bambino disorganizzato non ha nessuna regolazione, nessun controllo: è tutto un agito e quasi sicuramente svilupperà in età adulta o un disturbo del controllo degli impulsi o un disturbo dissociativo.
La disorganizzazione dell’attaccamento può dunque aiutarci a comprendere, in una prospettiva cognitivo-evoluzionista, il nucleo di alcune sindromi psicopatologiche, come il Disturbo Borderline di personalità e forse altri gravi disturbi di personalità e i Disturbi Dissociativi.
La disorganizzazione, infatti, spiega bene il coesistere di gravi difficoltà nella regolazione delle emozioni e di rappresentazioni non integrate e mutevoli di sé e degli altri.
La disorganizzazione e il Disturbo Bordeline di personalità
I deficit di regolazione delle emozioni si manifestano, con modalità esplosive e drammatiche mentre la mancata integrazione delle rappresentazioni di sé-con-l’altro può andare dall’estremo dell’alternarsi di “altre personalità” reciprocamente dissociate che compongono il Disturbo Dissociativo dell’Identità, alle oscillazioni fra rappresentazioni scisse, idealizzate e negative, di sé e degli altri nel Disturbo Bordeline di personalità.
Inoltre la disorganizzazione dell’attaccamento può giocare un ruolo anche nella genesi di alcuni disturbi ossessivi-compulsivi, della bulimia nervosa e dei disturbi da attacchi di panico caratterizzati da gravi esperienze di depersonalizzazione.
BIBLIOGRAFIA
Liotti G., Farina B. Sviluppi Traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa. RAFFAELLO CORTINA EDITORE. Anno 2011