Trauma e associazioni sbagliate
Le strutture emotive patologiche di persone che hanno subìto un trauma e sviluppano un PTSD, coerentemente con l’esperienza vissuta, eseguono associazioni sbagliate (ad esempio, i negozi affollati sono pericolosi, essere stata stuprata è stata una mia colpa, un abbraccio può essere un segnale di pericolo mentre per una persona non traumatizzata è un gesto di conforto).
Nel PTSD, la memoria traumatica è rappresentata come una rete emotiva patologica che implica associazioni sbagliate tra le rappresentazioni di stimoli, le risposte e il loro significato. Ad esempio, una persona con PTSD (https://www.ilvasodipandora.org/bloccato-nella-risposta-traumatica-2/) che ha avuto un incidente automobilistico, in cui ha rischiato la vita, può avere una struttura di paura che include le rappresentazioni di stimoli quali odori di benzina e le rappresentazioni di risposte quali respiro accelerato, aumento del battito cardiaco e sudorazione. Di particolare importanza è il significato associato agli stimoli, ad esempio il significato dell’odore di benzina come “pericolo” o il significato dei sintomi fisiologici come “ho paura”. In questo caso l’accoppiamento di queste rappresentazioni attiverà la struttura di paura della persona rispetto allo stimolo (odore di benzina o alle macchine).
Una struttura emotiva viene attivata quando una persona confronta l’informazione esterna con alcune rappresentazioni mentali. In strutture emotive normali (non patologiche), le associazioni tra stimoli, risposte e rappresentazioni di significato corrispondono alla realtà (ad esempio, il fuoco in una casa significa pericolo); l’attivazione di strutture normali è quindi adattiva perché aiuta a evitare o affrontare il pericolo.
L’esposizione prolungata (PE) è un trattamento efficace e valido per il PTSD ed è stato ampiamente studiato e divulgato nel mondo. Il fondamento teorico della PE è la teoria del processamento emotivo (EPT, Foa e Kozak, 1985, 1986). La premessa centrale di questa teoria, sopra descritta, è che le emozioni, compresa la paura, si manifestano nella memoria come reti cognitive che includono le rappresentazioni degli stimoli angoscianti, le risposte emotive e il loro significato
Riferimenti
- Foa, E.B. & Kozak, M.J. (1985). Treatment of anxiety disorders: Implications for psychopathology. In A. H. Tuma & J.D. Maser (Eds.) Anxiety and the anxiety disorders, Hillsdale: Erlbaum
- Foa, E.B. & Kozak, M.J. (1986). Emotional processing of fear – Exposure to corrective information, Psychological Bulletin, 99, 20-35
- Schnyder, U. Cloitre, M. (2015). Evidence Based Treatments for Trauma-Related Psychological Disorders. Springer.
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.