Come si può imparare a essere presenti?
Coloro che hanno subìto un trauma possono avere, come conseguenza, un disturbo dissociativo. Potrebbero manifestare, dunque, una serie di problemi che interferiscono con l’essere presenti.
Quando sei sotto stress o ti confronti con un conflitto doloroso o un’emozione intensa, per evitare di soffrire metti in atto tutta una serie di modalità attraverso cui ti allontani, ti “ritiri” dal presente. Sebbene questo ritiro sul momento possa farti stare meglio, a lungo andare ti farà diventare sempre più evitante rispetto a ciò che non ti piace o ti fa paura. Questo evitamento non farà altro che peggiorare la situazione.
Sicuramente ti sarà capitato di sentirti confuso, nebuloso, come in una bolla. Oppure potresti aver perso, senza nemmeno esserne consapevole, una connessione chiara con il presente.
Ecco per te un semplice esercizio da utilizzare in quei momenti per tornare al tuo presente:
- Come prima cosa, nota tre oggetti presenti nella stanza e porta, attraverso la vista, tutta l’attenzione di cui sei capace ai loro dettagli. Guarda la forma, il colore, l’aspetto, le dimensioni, ecc. Fallo con calma e lascia che i tuoi occhi si soffermino su tutti e tre gli oggetti. Guardali. La vista è uno strumento prezioso che può aiutarti a ricordare che sei nel presente. Puoi anche guardare un indumento che stai indossando, un particolare colore di una parete, una forma di un oggetto, una foto, un soprammobile, un libro, … Ora nomina tre caratteristiche del primo oggetto ad alta voce, ad esempio, “è blu, è grande, è rotondo”.
- Ora porta l’attenzione a un altro senso, l’udito, e nota tre suoni che senti provenire da dentro o fuori la stanza. Ascolta la loro qualità. Sono di tonalità alta o bassa, costanti o intermittenti, piacevoli o spiacevoli? Anche i suoni aiutano a focalizzarti sul qui e ora. Nomina tre caratteristiche del primo suono ad alta voce, ad esempio, “è forte, fastidioso e decisamente spiacevole”.
- Ora passa al tatto. Tocca tre oggetti e descrivi ad alta voce come li senti, ad esempio ruvidi, lisci, freddi, tiepidi, duri, morbidi, ecc. Magari puoi toccare la sedia o il divano su cui sei seduto, i tuoi indumenti. Sentili con le dita e cerca di essere consapevole della loro consistenza. Puoi anche provare a premere i piedi sul pavimento, in modo da sentire davvero il suolo che ti sostiene. Puoi stringere le tue mani tra loro e lasciare che la pressione e il calore ti ricordino che sei nel qui e ora.
- Ora ritorna al secondo oggetto che avevi scelto all’inizio e osservalo con i tuoi occhi. Mentre lo fai, concentrati sul fatto che sei nel qui e ora, con questi due oggetti nel presente, in questa stanza. Dopo aver osservato il secondo oggetto, passa a notare i suoni e concentrati di nuovo sul fatto che sei qui in questa stanza con questi suoni. E in ultimo passa a descrivere l’oggetto che stai toccando. Ricomincia da capo con il terzo oggetto.
- Puoi espandere questo esercizio ripetendolo molte volte, sempre tre oggetti per ciascun senso (vista, udito, tatto), poi due, poi uno e dopo ritorna a tre. Includendo nuovi oggetti, puoi mantenere viva la pratica del qui e ora.
Riferimenti
- Boon, S., Steele, K., Van der Hart, O. (2011). Coping with trauma-related dissociation. New York: Norton & Company