Perché per i sopravvissuti a un abuso è così difficile accettare la realtà e quello che è accaduto nel passato
Quando si è subito un abuso, le emozioni forti quali una vergogna schiacciante verso se stessi, il senso di colpa per il proprio comportamento, la rabbia verso la persona o l’ingiustizia del mondo, rendono difficile l’accettazione.
Le persone, però, spesso credono che accettare la realtà significhi approvarla o non fare nulla per cambiare o prevenire eventi dolorosi futuri.
Accettare non vuol dire approvare o giustificare un abuso subìto, vuol dire sganciarsi dai pensieri dolorosi quotidiani come “Perché a me?”, “Non sarebbe dovuto accadere”, “E’ un’ingiustizia”, che alimentano la vergogna, la disperazione, l’amarezza, il rancore o il senso di colpa, e rivolgersi verso l’accettazione radicale di quanto accaduto. Solo questa è in grado di far cessare la sofferenza e con essa la sensazione di essere incastrati in una vita che non si è scelta.
Spesso crediamo che rifiutare o negare i fatti della nostra vita possa ridurre la sofferenza causata dalle emozioni troppo intense legate a un passato traumatico. A tutti noi viene più spontaneo evitare la sofferenza. Vediamolo meglio con una metafora usata da Bob Stahl: “se guidiamo una macchina su una strada ghiacciata e la macchina comincia a slittare, dobbiamo, in modo controintuitivo, rivolgere lo sterzo proprio verso la direzione in cui stiamo slittando. Solo in questo modo la macchina si raddrizzerà”. La stessa cosa vale per la sofferenza. Accettare in modo radicale, passo dopo passo, emozioni dolorose come la tristezza, la rabbia o la vergogna consentirà di sperimentare una calma profonda. “Il percorso che conduce fuori dall’inferno passa per l’infelicità”.
Spesso le persone confondono l’accettazione con l’essere passivi. Quando finalmente riusciamo ad accettare come stanno realmente le cose siamo in grado di agire, di muoverci, di raggiungere i nostri obiettivi, di costruire una nuova vita. Quando accetteremo la sofferenza sarà possibile avere una vita fresca e nuova.
Non possiamo cambiare qualcosa che non accettiamo. Se neghiamo la realtà per quella che è, anche se ingiusta e piena di sofferenza, come possiamo pensare di cambiarla?
Accettare vuol dire aprirsi alla piena esperienza della realtà così com’è in questo momento e confidare nel fatto che la vita può essere degna di essere vissuta, anche quando sono stati presenti eventi dolorosi.
Riferimenti
- Linehan, M.M. (2015). DBT Skills Training Manuale. Milano: Raffaello Cortina Editore
- Convergence Retreat: A 7-day Silent, Insight Meditation Retreat
25 Giugno – 2 Luglio 2016, Roma