Pazienti che hanno subìto un trauma: cosa può accadere durante la terapia
I pazienti che hanno subìto un trauma spesso non provano sollievo a rivelare il loro segreto, nemmeno quando lo fanno con lo psicoterapeuta, e sentono emozioni molto negative, ad esempio si vergognano, si sentono esposti o possono anche dubitare che il fatto sia avvenuto o meno. Può capitare, infatti, che quando si fa riferimento alla rivelazione, nella seduta precedente, dell’avvenuto abuso sessuale, il paziente resti sorpreso: la confessione è stata dimenticata come se non fosse nemmeno accaduta.
In terapia è molto difficile gestire le “parti” che sono presenti nel paziente, perché alcune saranno così spaventate da non volere o poter fidarsi nemmeno dello psicoterapeuta. Ma per fortuna ci sarà comunque, anche se molto piccola, una parte più fiduciosa che è quella su cui bisogna lavorare.
Le persone che hanno subìto un trauma possono avere degli atteggiamenti completamente diversi, anche all’interno della stessa seduta. Potranno essere agitate o arrabbiate, depresse, spente, non in grado di dire più di un paio di parole tristi. Ma nello stesso tempo potranno anche affrontare con energia alcuni aspetti del loro passato e fare piani e progetti per il futuro.
Durante la terapia, quello che succede, specialmente all’inizio, è la difficoltà a ricordare e a generalizzare i nuovi apprendimenti alla vita reale. I pazienti possono ritornare sempre allo stesso punto. Ma questo non è indice che la terapia non funzioni e non deve scoraggiare.
Riferimenti
- Fisher, J. (2017). Healing the Fragmented Selves of Trauma Survivors. Overcoming Internal Self-Alienation. Routledge