La masturbazione come chiave di volta per la guarigione
Masturbarsi vuol dire toccarsi in modo sensuale e sessuale – a prescindere che si raggiunga o meno un orgasmo. Molti sopravvissuti non si masturbano affatto. La masturbazione, invece, fa bene alla salute, è uno degli strumenti più potenti per la “guarigione sessuale” di chi ha subito un trauma.
Attraverso la masturbazione, infatti, si possono mettere in pratica tutte le componenti della “cura” che permettono una “guarigione sessuale”.
E’ possibile sperimentare cosa vuol dire avere un corpo, sentirlo muoversi e piano piano rinascere. Si può fare una esposizione e lavorare proprio su quegli stimoli corporei e sui quei ricordi intrusivi che scatenano la memoria del trauma subito, che attivano il corpo e con esso l’istinto a “fuggire”.
Si può iniziare già adesso, gentilmente e al proprio ritmo, a capire dove il corpo si sente congelato o anestetizzato a seguito dell’abuso. Sempre attraverso la masturbazione, nel tempo, si potrà sperimentare e imparare a essere presente, senza dissociarsi, durante il sesso.
La masturbazione potrà aiutare a vedere in che modo l’abuso ha influenzato la corporeità, la sessualità, l’espressione sessuale. Non si dovrà, dunque, aspettare ad esempio l’arrivo di un partner per portare a galla le risposte emotive a stimoli sessuali scatenanti.
Attraverso la masturbazione sarà possibile scoprire esattamente dove risiedono gli effetti dell’abuso sul corpo, sulle emozioni e sui pensieri e questo permetterà di superarli e faciliterà in futuro il rapporto di coppia.
Se leggendo questa news hai intuito che l’abuso sessuale ti ha influenzato al punto che temi il sesso, la masturbazione ti offre un modo lento e sicuro per scoprire il tuo sé sessuale in mezzo alla devastazione dell’abuso.
Per molti sopravvissuti la masturbazione viene vista come qualcosa di sbagliato, da cui ritrarsi, questo perché si collega all’abuso sessuale subito: molto spesso gli abusatori, infatti, la praticano nella convinzione di dare piacere agli abusati.
L’aver provato piacere, inoltre, viene percepito come una colpa, come se fosse “la prova” di aver in qualche modo acconsentito all’abuso subito.
Ed è questo il motivo per cui molte donne abusate non si masturbano affatto.
Certo, se non vuoi masturbarti, non devi farlo. Ma prima che tu decida di non farlo, vorremmo che ti ponessi le seguenti domande: “Quali emozioni provo quando mi masturbo o immagino di farlo?”, “Provo autocritica, vergogna, colpa, rabbia o dolore?”, “Mi sento allo stesso modo anche ripensando all’abuso?”, “Mi sento allo stesso modo anche rispetto al sesso in generale?”.
Fai un elenco di tutte le motivazioni per cui non vuoi masturbarti.
Stai facendo una scelta consapevole e personale, o è l’abuso a decidere per te?