Miti e fatti sull’abuso sessuale infantile
È davvero difficile parlare di abusi sessuali e ancor più riconoscere che ogni giorno si verificano abusi sessuali su bambini di ogni età, anche molto piccoli. L’abuso sessuale su minore è diventato una delle preoccupazioni centrali della comunità e di molte iniziative professionali e legislative. A dimostrarlo il continuo aumento della letteratura in merito e il crescente tasso di dichiarazioni di “sopravvissuti” divenuti ormai adulti e di approfondimenti televisivi a tema
Vediamo ora alcuni miti e fatti sull’abuso sessuale infantile.
Mito: tutta la questione dell’abuso sessuale infantile è stata gonfiata ed esagerata oltre ogni proporzione. Non avvengono gli abusi sessuali di cui si parla oggi o nel passato.
Fatto: l’abuso sessuale infantile è un fenomeno pervasivo nonostante il divieto universale di incesto.
L’abuso sessuale si sta rivelando una forma epidemica di abuso infantile. I tassi già in crescita di abuso sono peraltro considerati una sottostima della realtà del fenomeno.
Mito: è accettabile per un adulto fare sesso con un bambino se quest’ultimo non è un parente. Questa pratica è andata avanti per anni.
Fatto: non è accettabile per un adulto fare sesso con un bambino che non sia un parente tanto quanto con un bambino che lo sia.
L’abuso infantile (compreso quello sessuale) ha radici storiche. Nelle prime fasi di civilizzazione, i bambini erano considerati proprietà, i genitori potevano disporre di loro in qualunque modo ritenessero opportuno. I bambini venivano uccisi quando erano deformi, indesiderati o del sesso sbagliato. Data questa non essenzialità dei bambini, si può facilmente capire come tutti i tipi di abuso infantile siano stati prevalenti nella storia. Negli ultimi decenni, una crescente consapevolezza pubblica ha portato ad ammettere che, sebbene l’abuso sessuale infantile continui ad accadere, è profondamente sbagliato. La struttura intellettiva ed emotiva immatura di un bambino non è equipaggiata per un’attivazione sessuale e l’abuso sessuale può danneggiare il bambino per tutta la vita.
Mito: non c’è differenza tra i matrimoni tra i bambini nella storia e il sesso tra adulti e bambini oggi.
Fatto: ci sono due differenze evidenti: la prima è che l’intento dei matrimoni tra bambini nella storia era quello di beneficiare la società; la seconda è che questa pratica è sanzionata dall’intera società.
I matrimoni tra bambini avevano una funzione sociale vista la scarsità di donne in età di maternità e la mortalità di donne oltre i 30 anni. Ora non è più così. Al contrario, è ampiamente documentato che le donne che partoriscono durante la loro pubertà hanno un maggior rischio di avere bambini ritardati, deformi o con complicanze alla nascita. Nella nostra società oggi, fare sesso con un bambino non ha alcuna funzione sociale. È un atto di egoismo quasi sempre circondato da un’atmosfera di segretezza.
Mito: l’abuso sessuale infantile implica rapporti sessuali di un adulto con un bambino. Se non c’è penetrazione, l’atto non viene considerato abuso sessuale.
Fatto: molte forme di abuso sessuale non implicano rapporti sessuali completi o alcuna forma di penetrazione.
Tutti i tipi di abuso sessuale, anche la nudità o i baci, possono danneggiare emotivamente e psicologicamente un bambino. È l’intenzione dell’adulto o del bambino più grande che intraprende queste azioni a determinare se l’atto è un abuso o no.
Mito: gli adulti hanno bisogno di insegnare ai bambini il sesso così che crescano bravi amatori.
Fatto: è vero l’opposto. I bambini che sono stati abusati sessualmente, da adulti hanno molti problemi sessuali.
I bambini hanno bisogno di anni di sviluppo in cui giocare e crescere liberamente. Hanno bisogno del loro momento di innocenza prima di maturare e svilupparsi sessualmente ed emotivamente, ognuno al proprio ritmo. Quindi, da giovani adulti pronti a imparare le questioni sessuali, possono intraprendere quest’avventura con partner di età appropriata e scelti liberamente.
Mito: l’abuso sessuale non causa davvero alcun danno al bambino se non c’è violenza o dolore.
Fatto: c’è sempre danno e sofferenza, anche se è emotiva e non fisica.
L’evidenza dimostra che l’abuso sessuale infantile di qualunque tipo porta a un danno emotivo e psicologico che dura tutta la vita. I bambini hanno bisogno di un tempo per essere bambini prima di saper gestire una qualunque relazione sessuale. Una sessualità imposta prematuramente può essere considerata un abuso ed è sempre un abuso anche in completa assenza di dolore fisico.
Gli effetti di un abuso sessuale su un minore si prolungano ben oltre l’infanzia, privando il/la bambino/a della fanciullezza, creando perdite di fiducia unite a sentimenti di colpa e comportamenti di auto-abuso. Si possono presentare condotte antisociali, depressione, confusione sull’identità, perdita dell’autostima e altri problemi emotivi molto seri. L’abuso può rendere difficile alla vittima relazionarsi in modo intimo con altre persone, nel corso della vita.
L’abuso sessuale su un minore è sbagliato sia eticamente che moralmente!
Riferimenti
- Engel, B. (1989). The right to innocence. Healing the trauma of childhood sexual abuse. Ballantine Books.