Mindfulness e insonnia
Mindfulness e insonnia
L’insonnia è una condizione medica che solitamente viene trattata con un approccio farmacologico. I trattamenti non farmacologici, invece, prevedono una combinazione di terapia di controllo dello stimolo, una corretta igiene del sonno, delle tecniche di rilassamento, insieme a una terapia di restrizione del sonno.
Molti pazienti che soffrono di insonnia riferiscono delle dinamiche simili a quelle riscontrate nelle disfunzioni sessuali. L’ansia conseguente al non riuscire ad addormentarsi porta a un’agitazione che, in un circolo vizioso, rende ancora più difficoltoso il sonno.
Gli approcci mindfulness oriented offrono una valida alternativa.
Una volta esclusi disturbi di natura organica, si esamina la dinamica dell’insonnia e si cerca di promuovere la saggezza di rinunciare a contrastare i sintomi. Di seguito, si introduce la pratica di mindfulness, invitando a metterla in pratica piuttosto che provare a dormire.
La ricerca ha individuato un aspetto interessante: chi si dedica alla mindfulness in modo intensivo, ad esempio in un ritiro, ha meno bisogno di dormire. Se ne deduce, quindi, che la mindfulness apporta benefici di ristoro analoghi a quelli del sonno, oppure che rende quest’ultimo più efficace, riducendo così il bisogno di dormire.
Una volta condiviso questo con i pazienti, si può considerare la mindfulness come un’efficace alternativa che agisce sul timore di non riuscire ad addormentarsi.
Chi sceglie di percorrere questa strada viene invitato a praticare la meditazione mindfulness sia durante il giorno sia a letto la notte. Si incoraggia a lasciar fluire i pensieri relativi alla preoccupazione di non dormire.
Via via che il disturbo si risolve, le persone cominciano a rendersi conto che il loro disagio era legato al cercare di controllare aspetti che sono fuori dal loro controllo e che con la pratica imparano a lasciar andare.
Riferimenti
- Germer, C.K., Siegel, R.D., Fulton, P.R. (2013). Le psicoterapie orientate alla Mindfulness. Edra S.p.a. (pp.245-246)
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.