Lo sospettavo…
Quando il survivor inizia ad aprirsi riguardo l’abuso sessuale e i suoi effetti fisici, psicologici e spirituali, molte volte il partner non resta totalmente sorpreso, al contrario, sente come se avesse trovato il pezzo mancante di un puzzle.
“Potrei dire che aveva qualche tipo di blocco serio sul sesso dal modo in cui a volte si tirava indietro quando la toccavo. Non ero rude o altro; devo averla semplicemente toccata nel punto sbagliato. Le ho anche chiesto una volta se fosse mai stata sessualmente molestata, ma mi aveva risposto, “No”. Immagino che non fosse in contatto con quanto accaduto o che non era pronta ad affrontarlo, ma penso che a qualche livello entrambi sapevamo di esso da un lungo periodo di tempo”.
Per la maggioranza dei survivor, la consapevolezza e l’apertura sono processi continuativi e progressivi durante i primi stadi di recupero dall’abuso sessuale. Raramente un recupero totale dei ricordi relativi alle esperienze, ai sentimenti e agli effetti dell’abuso accade tutto in una volta. Tali ricordi potrebbero inizialmente non essere disponibili o non essere completi, quindi frammentati. Tornano quando il survivor è pronto ad accoglierli e affrontarli. Quando le memorie parziali emergono, alcuni ricordano l’evento inizialmente senza i sentimenti, altri ricordano dei sentimenti non associati chiaramente a nessun evento e altri ancora non ricordano né l’evento né i sentimenti ma vedono gli effetti nei loro corpi o nei loro comportamenti.
Un partner sensibile potrebbe essere il primo a notare il comportamento, a vedere gli effetti nel corpo o ad ascoltare i sentimenti e riconoscere le possibili connessioni con il precedente abuso sessuale. In questo caso, il partner potrebbe aiutare gentilmente il survivor ad arrivare alla stessa consapevolezza. A meno che la relazione si sia deteriorata, il partner farà parte del processo di riconoscimento progressivo dell’abuso sessuale e dei suoi effetti. Insieme potranno riconoscere ciò che entrambi in qualche modo sapevano ma non potevano esprimere.
Riferimenti
- Graber, K. (1991). Ghosts in the bedroom. A guide for partners of incest survivors. Health Communications. Inc.
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.