La pedofilia femminile
In questa news vogliamo prendere in prestito le parole di Marina Valcarenghi (2007, pp. 95-96) che bene descrivono la pedofilia femminile e che ci hanno molto colpito:
“Ma donne attratte dai bambini e dagli adolescenti esistono, e se di solito non sono prese in considerazione è perché sono molto pochi i casi che vengono alla luce.
Già Petronio raccontava duemila anni fa dello stupro di una bimba di sette anni al quale assisteva compiaciuto un gruppo di donne. Era un racconto, non una testimonianza, ma era tuttavia possibile immaginarlo.
Nel nostro tempo, invece, una testimonianza è quella di Alberto Bevilacqua che in un suo libro ricorda di essere stato violentato da una donna quando aveva sei anni.
Perché questa trascurabile incidenza femminile nella pedofilia denunciata? Le donne sono davvero così poco numerose o la loro maggiore familiarità con l’accudimento fisico dei bambini confonde più facilmente il significato dei gesti e nasconde il fenomeno?
Da un punto di vista più generale possiamo rilevare un dato di fatto: le donne infrangono la legge molto meno degli uomini; la presenza femminile in carcere non arriva al 5%, è quindi comprensibile che anche la pedofilia registri questo scarto numerico e che la minore incidenza del comportamento trasgressivo riguardi anche la sfera sessuale.
Comunque, secondo la psicoterapeuta Loredana Petrone, su cento abusi pedofili, otto sono compiuti da donne, e si calcola che il 2% dei siti pedopornografici sia a loro dedicato. Sui 270000 siti stimati dalla Polizia internazionale, sarebbero dunque più di cinquemila.
E infine, le associazioni femminile pedofile, che agiscono su internet, erano due nel 2003 e già cinque all’inizio del 2004.
La pedofilia femminile si orienta all’interno della famiglia, e non da oggi dato che non poche “tate” in passato usavano masturbare i bambini per farli dormire, ma anche verso il turismo sessuale, settore in forte espansione anche per la domanda in crescita da parte delle donne occidentali.
Il turismo pedofilo femminile si esprime in forme diverse da quello maschile. Molti paesi dell’Africa e dell’America latina durante le vacanze si popolano di mature e anche anziane signore occidentali che si accompagnano a ragazzi di quattordici o quindici anni; è molto probabile però che queste donne accetterebbero di buon grado amanti anche più adulti, perché quello che vogliono è di divertirsi senza subire condanne sociali, come a casa loro non potrebbero mai fare. Il sesso turistico si declina quindi anche al femminile soprattutto per la facilità di incontri mercenari e senza problemi.
Le vere e proprie pedofile però esistono ed esportano nei paesi poveri un particolare progresso tecnico: per consentire anche a bambini di sei anni di compiere l’atto sessuale completo, offrono fiale di ormoni che si iniettano nei testicoli e impongono l’uso di sostanze psicoattive eccitanti. Secondo una dichiarazione di alcuni volontari dello Sri Lanka sono le donne a portare con sé dai loro paesi i farmaci e le droghe.
Il trattamento ormonale causa un abnorme ingrossamento dell’organo sessuale e danni anche letali dopo cinque o sei iniezioni”.
Riferimenti
- Bevilacqua, A. (2006). Lui che ti tradiva. A. Mondadori
- Petrone, L. e Troiano, M. (2005). E se l’orco fosse lei? Franco Angeli
- Petronio, Satyricon
- Valcarenghi, M. (2007). “Ho paura di me”. Il comportamento sessuale violento. B. Mondadori