Il sé e l’autoregolazione
Le ricerche suggeriscono che la padronanza dell’autoregolazione porta grandi frutti.
Ad esempio, l’autoregolazione è preziosa, infatti, per formare e mantenere relazioni stabili e nutrienti con gli altri. L’autoregolazione (self regulation) delle emozioni è anche molto importante per rispondere ai fallimenti o alle contrarietà che la vita normalmente ci porta. Una delle definizioni dell’autoregolazione pone l’attenzione sul percorso verso gli obiettivi da raggiungere che riguardano anche l’autodeterminazione.
Proprio per questo motivo, gli interventi che promuovono la regolazione del sé aiutano i survivors a perseguire anche i loro obiettivi pratici. Questo sarà possibile anche attraverso la gestione di pensieri, emozioni, sensazioni fisiologiche e comportamenti.
La gestione dei pensieri, emozioni, sensazioni fisiologiche e comportamenti serve a mantenere la traiettoria verso gli obiettivi.
I processi autoregolatori dovrebbero essere attivati quando un individuo non riesce a raggiungere i suoi scopi, qualsiasi essi siano, quando si perde il controllo. Il processo di autoregolazione comincia con l’individuazione degli obiettivi e sul motivo per cui non si possono raggiungere, ma finisce con il raggiungimento degli stessi.
Per poter fare tutto questo, abbiamo bisogno di un solido felt sense . Cosa ci sta dicendo il corpo? Senza di esso, raggiungere gli obiettivi può rappresentare un percorso verso un’ulteriore perdita di sé e si potrebbe correre il rischio di peggiorare l’autoregolazione.
Molte persone che hanno perso il senso di sé, il senso di sapere chi sono nel mondo, possono descrivere questo stato dicendo “Non c’è il mio Io”.
Questo può portare spesso a comportamenti disregolatori autodistruttivi come disturbi alimentari, shopping e sesso compulsivo, uso di sostanze, ecc.
Riferimenti
- Cook-Cottone, C.P. (2015). Mindfulness and Yoga for Self-Regulation. Springer Publishing Company
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.