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I flashback

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I flashback

I flashback sono ricordi frammentati del nostro trauma. I flashback sono così emotivamente forti che ci fanno sentire come se stessimo rivivendo l’evento.

I flashback possono essere innescati da molti fattori collegati al trauma e da tutti e 5 i nostri sensi: un colore, un odore, un suono, una sensazione, …

Quando abbiamo un trigger, il talamo manda l’informazione percepita come minacciosa all’amigdala, il cui compito è quello di valutare se siamo in pericolo. Informazioni di natura simile a qualcosa che è avvenuto vicino o durante l’evento traumatico fanno sì che l’amigdala reagisca come se si ripresentasse in quel momento la minaccia. La nostra reazione emotiva a questa percezione di pericolo sarà uguale a quella avuta al tempo dell’evento traumatico. Il nostro corpo avrà una grande attivazione somatica perché si prepara a rispondere alla minaccia. Si rilasceranno gli ormoni di adrenalina e cortisolo che innescano la risposta “attacco o fuga” (simpatico) oppure, quando il pericolo sarà percepito come troppo grande, avremo una reazione di freezing o congelamento.

Riassumendo, una volta che un flashback è stato innescato da qualcosa (trigger), anche inconsapevole, che ci ricorda il passato, il cervello tratta quel flashback prodotto come una ripetizione dell’evento traumatico originale. Di conseguenza, il nostro corpo ha una serie di reazioni a questa minaccia molto spaventanti: ha una sovrapproduzione di adrenalina, il cuore batte più forte, il nostro corpo sperimenta sensazioni provate allora, … sentiamo l’urgenza di scappare, combattere, nasconderci, congelarci o sottometterci.

L’ippocampo, che è anche coinvolto nella regolazione delle emozioni e nel controllo dell’ansia, dovrebbe mandare segnali per calmare le nostre reazioni alla minaccia, visto che i flashback non sono pericolosi come l’evento originario. Ma, nelle persone che hanno subìto un trauma gli ormoni dello stress anestetizzano l’ippocampo che, quindi, non riesce a più a riconoscere che la minaccia è avvenuta nel passato e che il trigger non è pericoloso.

Riferimenti

  • Lee, D., James, S. (2012). The Compassionate Mind Approach to Recovering from Trauma: Using Compassion Focused Therapy – Compassion Focused Therapy. Robinson

Autore/i dell'articolo

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

  • Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
  • Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
  • Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
  • Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
  • MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
  • Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
  • Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)

Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

  • Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
  • Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
  • Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

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