Gli effetti della minaccia cronica
Quando percepiamo sempre un pericolo e quindi ci troviamo davanti a una minaccia cronica, come nel caso delle famiglie abusanti, l’intero organismo rimane in una risposta difensivo-orientativa e il sistema nervoso resta bloccato in uno stato di arousal (attivazione) e di vigilanza. In caso di trauma infantile, quando i bambini non riescono a fuggire dalla minaccia o a rispondervi, i livelli di arousal possono essere così pericolosamente alti da sovraccaricare il sistema nervoso. Come alternativa alcuni individui bloccati, per fronteggiare questo perpetuo e doloroso alto arousal, innescano uno stato di freezing mentre i bambini più piccoli possono mettere in atto risposte difensive come l’ottundimento .
Fino a quando la risposta difensivo-orientativa non viene completata e gli alti livelli di arousal vengono rilasciati dal sistema nervoso, tutto l’ambiente circostante continua a essere percepito come pericoloso, anche se l’effettiva minaccia è svanita. Restare bloccati in una risposta difensivo-orientativa e di freezing irrisolta può diventare, quindi, uno stato permanente.
Come Peter Levine ha documentato, l’immobilità tonica e altri tipi di risposte di freezing sono programmate per essere limitate nel tempo. Quando la minaccia è passata, gli animali ritornano al normale funzionamento e cominciano a tremare e scuotersi, così da scrollarsi di dosso l’alto arousal accumulato.
Di fronte a una minaccia cronica, tuttavia, quando un feto o un bambino rimane in una condizione persistente di freezing, sperimenta uno stato di collasso dominato dal parasimpatico. Se la minaccia e il collasso continuano, gli individui cercano un conforto da questo insostenibile stato distaccando la propria consapevolezza dal perdurante vissuto doloroso, disconnettendosi così dall’esperienza corporea e dall’ambiente minaccioso. La disconnessione è l’inizio di ciò che può diventare un pattern dissociativo permanente.
Riferimenti
- Heller, L. & LaPierre, A. (2012). Healing Developmental Trauma. North Atlantic Books
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.