Dopo una relazione di codipendenza
Anche nelle relazioni successive a una di codipendenza, il survivor potrebbe ritrovarsi totalmente dedito all’altra persona, totalmente sovrastato dalla personalità del partner, accettandone la visione del mondo e di sé. Sfortunatamente, dunque, anche dopo un rapporto codipendente, il survivor potrebbe cercare nuovamente un partner dominante e controllante con cui stabilire una relazione, come già accaduto nella sua infanzia. I ruoli anche in questa nuova storia corrisponderanno al pattern già noto e prevedibile.
Oppure, al contrario, il survivor potrebbe diventare estremamente riluttante e sensibile a qualsiasi cosa possa anche lontanamente farlo sentire controllato, persino impegnarsi in una storia. Potrebbe quindi essere difficile per lui mantenere relazioni intime poiché il necessario per avere intimità può rappresentare uno stimolo scatenante per una risposta fortemente negativa.
Reduce da una relazione codipendente il survivor potrebbe sentirsi a proprio agio solo in una relazione in cui ci sia la mancanza deliberata di impegno, avendo lui deciso che nessuno prenderà mai più il controllo su di sé ancora una volta.
Inoltre, egli potrebbe essere molto sospettoso di qualunque persona voglia conoscerlo in modo approfondito e intimo. Potrebbe erigere barriere elaborate per tenere lontani gli altri o costruire test per coloro che vogliono instaurare una relazione con lui per determinarne i veri motivi.
Infine, diventare estremamente assorbiti da se stessi è una possibilità concreta. Se l’esperienza del survivor ha significato che qualsiasi cosa facesse o non facesse causava una reazione estrema e immediata, potrebbe aver concluso che il mondo davvero ruota intorno a sé. Potrebbe aver sviluppato l’abitudine di analizzare ogni cosa che succede intorno come se fosse riferita a sé, a prescindere che sia davvero così o meno.
Se queste tattiche ti hanno aiutato a sopravvivere al tuo abuso, ti hanno lasciato poco preparato a muoverti all’interno di relazioni sane e positive.
Riferimenti
- Jantz, G.L. (2009). Healing the scars of emotional abuse. Revell
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.