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Cos’è la teoria dell’attaccamento

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I ricercatori John Bowlby e Mary Ainsworth svilupparono il nucleo di quella che divenne, a metà del ventesimo secolo, la teoria dell’attaccamento. La loro teoria originaria asseriva che i bambini si sviluppano meglio, da un punto di vista sociale ed emotivo, quando creano un legame di fiducia con il caregiver principale. In questo caso il caregiver si dimostra in grado di leggere i segnali e rispondere alle esigenze dei figli in modo affettuoso, empatico e tempestivo. Il caregiver principale di solito è la madre.

I bambini che hanno questo tipo di legame crescono con la fiducia che gli altri potranno aiutarli a sentirsi al sicuro, protetti e supportati nel mondo. Questa premessa di base è stata sostenuta per oltre 60 anni di ricerca sull’attaccamento e avvalorata da esperti in neuroscienze, psichiatria, traumatologia e pediatria.

I ricercatori sull’attaccamento hanno scoperto che potevano categorizzare la qualità delle relazioni che i bambini avevano avuto con i loro caregiver principali osservando come questi bambini rispondevano alle situazioni stressanti quotidiane. I ricercatori raggrupparono queste risposte in 3 categorie distinte: sicuro, insicuro ansioso e insicuro evitante.

Durante gli studi  i bambini con attaccamento sicuro, quando stressati, mostravano il loro disagio in un modo osservabile, ma la loro reazione non era eccessiva. Questi bambini sembravano tranquilli rispetto alla richiesta di aiuto e più spesso avevano interazioni con i loro caregiver che li portavano a essere più calmi e a superare l’evento stressante.

I bambini con un attaccamento insicuro ansioso tendevano, invece, a rispondere agli stessi eventi stressanti con un pianto e un disagio più estremi. Cercavano il loro caregiver ma sembravano anche rifiutare i tentativi che questo faceva per dare loro sollievo. Per questi bambini ansiosi, i ricercatori osservavano interazioni meno spontanee che non portavano a un pieno conforto del bambino.

I bambini con un attaccamento insicuro evitante tendevano, infine, a piangere meno nelle situazioni stressanti e sembravano indifferenti rispetto alla possibilità di ottenere aiuto dai loro caregiver. A un occhio non allenato, questi bambini sembravano stare bene ma i ricercatori in un secondo momento scoprirono che elevati livelli di ormoni dello stress nel loro corpo raccontavano, al contrario, una storia differente: erano stressati, ma non lo mostravano.

Potrebbe non sorprendere che i bambini, una volta diventati adulti, sviluppano versioni di questi attaccamenti sicuro, ansioso ed evitante che possono essere facilmente identificati nelle loro relazioni. È molto importante per il benessere personale fare dei ponti tra l’infanzia e l’età adulta per notare come nell’età adulta tendiamo a riprodurre lo stesso tipo di legame che abbiamo avuto da bambini.

Riferimenti

  • Chen, A. (2019) The Attachment Theory Workbook.  Althea Press

Autore/i dell'articolo

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

  • Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
  • Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
  • Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
  • Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
  • MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
  • Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
  • Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)

Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

  • Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
  • Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
  • Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

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