Cos’è il felt sense
Il filosofo Eugene Gendlin è stato il primo a sviluppare il concetto di felt sense, che funziona come una connessione tra mente e corpo. Le persone che sperimentano un felt sense si sentono più connesse con il loro corpo e i loro processi corporei, e spesso si sentono come se fossero dentro la loro pancia o il loro petto.
Possiamo trovarci davanti a situazioni problematiche che, seppure ne comprendiamo il significato o riusciamo ad applicare tecniche di non giudizio e accettazione, comunque non ci fanno stare bene. Possiamo analizzarne i pensieri, le emozioni, possiamo chiedere aiuto a un terapeuta che ci può dare anche il suo punto di vista, ma resta comunque un vago senso complesso che c’è qualcos’altro che risiede nel nostro corpo. Sentiamo che non è solo nella nostra testa, qualcosa nella nostra pancia ci dice che c’è dell’altro. C’è di più. Anche nella vita ordinaria ci può capitare di avere la sensazione che manchi qualcosa o che ci sia dell’altro, ad esempio rispetto a una situazione o a una persona.
Il senso di queste cose insieme ha una qualità particolare: è una sensazione leggera, sotterranea a tutto quello che sappiamo di quella situazione che chiamiamo, appunto, felt sense.
Anche se il felt sense è in parte emotivo, Gendlin lo ha definito come una combinazione di emozione, consapevolezza e intuito. Il felt sense contiene tutte le nostre storie ed esperienze in tutti i differenti livelli (fisico, mentale ed emotivo).
Il felt sense è spesso confuso; le persone non riescono a verbalizzare nello specifico cosa stanno sentendo, ma spesso lo descrivono come una vaga consapevolezza delle cose, che vanno da vecchi traumi psicologici a nuove idee.
Il felt sense, secondo Peter Levine, è il portare consapevolezza nel corpo del proprio vissuto sensoriale, energetico ed emotivo in continuo cambiamento. Il felt sense sposta il focus dalle azioni e dalle cose che ci accadono nel mondo a qualità del nostro presente, a esperienze interiori, quali colori, sensazioni e consistenze.
Il felt sense si può sviluppare e far crescere.
Riferimenti
- Levine, P.A. (1997). Waking the tiger. Healing Trauma. North Atlantic books.