In una coppia qual è il modo migliore (se ne esiste uno) per affrontare i problemi sessuali dovuti all’abuso senza finire per odiarsi reciprocamente?
Nel momento in cui in una coppia un partner, oppure entrambi, decide di cominciare un percorso di guarigione da un abuso sessuale infantile, è facile che si inizi a colpevolizzare l’altro per il dolore e la frustrazione che si stanno sperimentando, anche sessualmente. Fondamentale è guardare al processo di guarigione come un viaggio, verso se stessi e verso l’altro, in cui entrambi hanno qualcosa da imparare; solo in tale direzione pazienza e compassione sgorgheranno verso il partner.
È molto importante rivolgere la frustrazione e la rabbia verso l’abusante e la società che ha permesso all’abuso di continuare, e non verso il partner.
Quest’ultimo deve comprendere che il survivor è stata la vittima di un crimine, che non è colpa sua se si presentano in modo intrusivo e involontario flashback, così come il non riuscire a gestire la relazione di intimità. Dall’altro lato, il survivor ha bisogno di ricordare che il partner non è un suo nemico, e non è nemmeno l’abusante. Inoltre il partner non può essere perfettamente supportivo se le esigenze personali non vengono riconosciute e senza che egli conosca ciò che in passato è accaduto.
Paradossalmente, un maggior senso di indipendenza può essere una delle chiavi più importanti per rimanere insieme come coppia. Più si fa affidamento l’uno sull’altro, infatti, più stress si metterà sulla relazione. È fondamentale, dunque, che ciascuno sviluppi supporto all’esterno. Entrambi i partner hanno bisogno di un posto, come per esempio il forum di Pandora, o di persone, con cui esprimere i loro dubbi, frustrazioni, la loro rabbia. Il survivor ha bisogno di supporto da una serie di fonti diverse in modo che il partner non sia l’unico a fornire rassicurazione, conforto, informazioni e sicurezza.
Il partner deve accettare il fatto che vivere in relazione con un survivor deve essere una libera scelta. Dovrà accettare, dunque, la responsabilità del proprio benessere personale, della propria identità e della propria vita. E non camminare più dietro la vittima, ma piuttosto accanto a lei.
Riferimenti
- Davis, L. (1991). Allies in Healing. When the person you love was sexually abused as a child. New York: William Morrow