Alcune lezioni apprese dalla storia
Quello che viene presentato come una scoperta e a cui viene assegnata una nuova etichetta in realtà è una ri-scoperta. Come dice la Herman (1992), la conoscenza guadagnata duramente viene persa ripetutamente. Un ciclo che si ripete fatto di negazione, esagerazione, comprensione e amnesia per quanto appreso è stato descritto da un medico storico (Shepard, 2000): gli insight sull’esistenza dei traumi, sulle loro conseguenze, e persino sulle terapie efficaci sono stati episodici e rapidamente dimenticati. Shepard afferma che i dottori contemporanei stanno attraversando gli stessi processi di apprendimento che hanno percorso i professionisti che si sono occupati di trauma durante la I Guerra Mondiale.
La storia mostra come il volto delle reazioni post traumatiche cambia nel tempo. Ad esempio, ogni guerra sembra avere una particolare espressione di ferite psicologiche accusate dai soldati, quasi una “firma nelle ferite”. I tipi di stress di guerra, e i fattori culturali e sociali, contribuiscono alle particolari manifestazioni del trauma. Mentre l’ambito dello stress traumatico oggi è molto focalizzato sul disturbo da stress post traumatico, vale la pena ricordare che storicamente traumi psichici simili hanno elicitato una serie di altri sintomi molto differenti, più spesso somatici che non.
Gli insight duramente conquistati sul funzionamento intrapsichico hanno contribuito alla mancata considerazione degli stressor esterni. Prima fra tutti, la scoperta della sessualità infantile ha portato purtroppo a un diminuito interesse verso il trauma sessuale. Il ruolo del conflitto intrapsichico nel causare una psicosi traumatica durante la I Guerra Mondiale ha indebolito, piuttosto che aumentato, l’interesse sull’importanza dell’ambiente, anche quando è stato estremamente dannoso come negli anni post guerra. Le controversie sull’importanza relativa del trauma, sui fattori predisponenti e sull’elaborazione intrapsichica, e sul “fatto vs. fantasia” sono stati un tema centrale per un secolo e mezzo.
I sintomi post traumatici sono stati riconosciuti in vari momenti come danni cerebrali organici, disturbi psicologici, o problemi sociali. Un’accresciuta somatizzazione si verifica quando la natura psicologica del trauma o i sintomi non vengono compresi dal medico oppure sono accettati dal paziente.
Per evitare gli errori del passato, è dunque necessario andare oltre la tradizionale dualità mente-corpo e combinare una conoscenza biomedica e psicosociale-culturale. Sia nel lavoro clinico che nella ricerca, un approccio davvero olistico è altamente consigliato.
Riferimenti
- Friedman, M.J., Keane, T.M., Resick, P.A. (Eds.). (2014). Handbook of PTSD. Science and Practice. Second edition. The Guilford Press
- Herman, J.L. (1992). Trauma and recovery. New York: Basic Books.
- Shepard, B. (2000). A war of nerves: Soldiers and psychiatrists 1914-1994. London: Jonathan Cape.