La pedagogia velenosa
La pedagogia velenosa
Per certi versi, tutti possiamo essere considerati survivors di una “pedagogia velenosa”.
Ci sono individui che, pur essendo survivors di umiliazioni infantili gravi, scelgono comunque di non fare del male a loro stessi e agli altri, non sono dipendenti da sostanze né compiono atti criminali, sono lucidi e consapevoli di quanto loro accaduto tanto da non trasmettere le assurdità della loro infanzia sui propri figli.
Ad esempio, nonostante si tenda a fare una distinzione tra “sculacciare” e “picchiare” un bambino, e si consideri la prima una misura meno severa della seconda, la linea tra le due è veramente molto sottile.
Anche quando la sculacciata viene considerata una forma più lieve di violenza fisica, il dolore psicologico, l’umiliazione e il bisogno di reprimere questi sentimenti è lo stesso di altre punizioni più severe. È importante evidenziare questo aspetto per tutti coloro che danno o ricevono “sculacciate” così da capire che loro o i loro figli non sono esonerati dalle conseguenze che ne derivano.
Eppure possiamo ancora essere portatori pericolosi di infezione se continuiamo a sostenere che la nostra infanzia sia stata innocua. In questo modo continueremo a infettare la generazione successiva con il virus della “pedagogia velenosa”.
Riferimenti
- Miller, A. (2002). For your own good. Farrar, Straus and Giroux
Autore/i dell'articolo
Dott.ssa Antonella Montano
- Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
- Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
- Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
- Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
- MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
- Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
- Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)
Dott.ssa Roberta Borzì
- Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
- Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
- Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
- Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.