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Quali sono le caratteristiche di un padre abusante?

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I padri sessualmente abusanti non hanno la capacità di identificare cosa realmente li infastidisce, in modo da condividerlo con un altro adulto, e quindi rompere i sentimenti di isolamento emotivo. Sono privi degli attributi che riflettono maturità emotiva, come la capacità di rinviare la gratificazione, esercitare un controllo degli impulsi, ed empatizzare con l’esperienza dell’altra persona.

Spesso, gli abusanti possono anche ricorrere all’alcool, alle droghe o altre forme di fuga per aggirare la sofferenza che sentono dentro. Questi comportamenti compromettono ulteriormente il loro funzionamento abbassando l’inibizione e spesso andando di pari passo con attività sessualmente abusanti. Questi uomini finiscono a praticare un incesto nel vano tentativo di soddisfare i loro bisogni emotivi e sessuali.

Gli abusanti erotizzano il bambino proiettando fantasie sessuali sul suo corpo e sul suo comportamento. Spesso si masturbano mentre pensano al bambino in modo da rafforzare la loro attrazione verso di lui. La natura rischiosa dell’abuso, accoppiata alla ripetizione di fantasie e masturbazione, contribuisce a creare esperienze sessuali intense per gli abusanti. L’adrenalina prodotta dalla paura di essere scoperti aggiunge un eccitamento tossico. Molti abusanti si sentono impotenti davanti al loro desiderio così “forte”. Perdono controllo dei loro impulsi e sperimentano i loro bisogni in modo così soverchiante da ignorare o negare qualsiasi dolore causino alle loro vittime.

Il pensiero distorto incoraggia un abusante a vittimizzare la persona più vulnerabile disponibile, come un bambino che dipende da lui. Il pensiero distorto inoltre gli impedisce di riconoscere l’impatto dannoso delle sue azioni sul bambino. Un abusante semplicemente spiega questo pensiero dicendo “Se un bambino piccolo guarda fisso i miei genitali, vuol dire che gli piace quello che vede e che si diverte a guardarli”. Questa affermazione non tiene conto del fatto che i bambini guardano fisso praticamente tutto quello che è fuori dall’ordinario, oltre a citare un interesse sessuale di cui un bambino non è proprio capace.

Gli abusatori sessuali razionalizzano il loro comportamento con pensieri irrealistici. Queste razionalizzazioni includono l’idea che l’abusante 1) sia stato sedotto dal bambino, 2) voglia che il bambino impari in modo “giusto” cosa sia il sesso, 3) desideri che il bambino stia bene, 4) venga data al bambino un’attenzione speciale e 5) non stia uscendo fuori dalla famiglia per soddisfare i suoi bisogni sessuali quindi tenga unita la famiglia stessa.

Se, da un lato, nessuna di queste affermazioni è credibile, un pensiero così distorto, insieme all’imposizione di modalità inappropriate di eccitazione verso il bambino, fanno sì che l’incesto cominci. Una volta iniziato, il comportamento è spesso dipendente. Nonostante qualsiasi ambivalenza o desiderio di smettere, la cessazione dell’incesto raramente dipende dall’abusante.

Dopo la scoperta, gli abusanti tendono quasi tutti a negare che l’abuso sessuale sia avvenuto. Anche quando i fatti vengono esposti all’abusante in un modo che gli impedisce di negare che sia accaduto, spesso quest’ultimo rifiuta la propria responsabilità. Tenta di assolversi o reiterando razionalizzazioni irrealistiche o colpevolizzando il coniuge che magari non vuole avere rapporti sessuali con lui o come lui vorrebbe.

Tuttavia, alcuni abusanti si sentono sollevati dall’essere finalmente scoperti. La disonestà e l’angoscia nascoste durate anni escono allo scoperto, e possono diventare un’opportunità per controllare i propri problemi. La volontà dell’abusante di ammettere la sua responsabilità per l’abuso può essa stessa essere un grande aiuto per la vittima nel processo di guarigione.

Riferimenti

  • Maltz, W., Holman, B. (1987). Incest and Sexuality. A guide to understanding and healing.  Lexington Books
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