Mindfulness
L’MBSR è un protocollo semi strutturato basato sulla Mindfulness che implica una parte didattica, pratiche esperienziali, e del tempo per integrare l’apprendimento. Dura 8 settimane e viene organizzato in gruppo. È prevista una giornata del silenzio dopo la 6^ settimana. Gli incontri durano all’incirca 2 ore e mezza, tranne il primo e l’ultimo che durano 3 ore ciascuno. Le attività previste nel programma sono di 3 tipi: la pratica formale, rappresentata dalle meditazioni strutturate (Sitting Meditation, Body Scan, Walking Meditation e Hatha Yoga); la pratica informale, ovvero portare la Mindfulness nelle attività della vita quotidiana, quali mangiare, camminare, fare la doccia, e durante gli eventi stressanti; la scoperta guidata (inquiry) consapevole, che consiste nel notare e nello “stare con” le proprie esperienze soggettive così come appaiono , in modo accogliente.
Gli incontri prevedono anche del tempo per elaborare e discutere la pratica assegnata come compito a casa la settimana precedente, insieme all’informazione didattica sul ciclo della reattività e della risposta allo stress e la sua relazione con il PTSD.
Il protocollo MBSR affronta le seguenti tematiche:
- Aspetti legati all’identità, quali l’accesso ridotto al sé e l’essere rivolti verso gli altri, vengono affrontati attraverso l’aumento della consapevolezza rivolta verso di sé e lo sviluppo della autoconoscenza.
- Problemi relazionali, quali la difficoltà a separare il passato dal presente nelle relazioni interpersonali, vengono affrontati attraverso l’aumento dell’abilità di identificare e stare nelle esperienze del momento presente, diminuendo la reattività e insegnando abilità comunicative consapevoli specifiche quali ascoltare e parlare.
- Regolazione emotiva, ovvero la ridotta abilità di autoregolare le emozioni, i pensieri e le sensazioni, viene affrontata attraverso l’aumento di abilità autocalmanti, compassione verso se stessi, e l’apprendimento di come rispondere più che reagire, soprattutto alla reattività interiore, all’emotività e agli stati cognitivi negativi (Follette et al., 2015).