Disturbi dell’alimentazione e abuso sessuale infantile
L’abuso sessuale infantile può essere responsabile dei disturbi dell’alimentazione in età adulta
I sopravvissuti ad un abuso sessuale infantile possono soffrire da adulti di disturbi dell’alimentazione. La relazione tra abuso sessuale infantile e disturbi dell’alimentazione è un dato ampiamente accertato dalla ricerca scientifica che afferma che l’abuso sessuale infantile funziona come un detonatore che aumenta il rischio e influenza il mantenimento di questi disturbi (Madowitz, 2015). E questo vale per l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da binge eating (Caslini, 2016) che sono i disturbi dell’alimentazione che si presentano con maggior frequenza.
In realtà sappiamo che tutti i disturbi dell’alimentazione condividono il medesimo nucleo patologico e, anche se si manifestano con caratteristiche leggermente diverse, rappresentano un modo per superare la dolorosa ferita emotiva che l’abuso ha inferto alla persona. Attraverso il cibo e una grandissima attenzione che definiamo come ossessione ma anche insoddisfazione verso il proprio corpo, la persona cerca di gestire un’angoscia molto intensa generata dall’abuso subìto.
È come se il corpo fosse il luogo in cui il trauma si esprime e genera la sua sofferenza paralizzante e il cibo il modo per gestire questa sofferenza. Quale aspetto consente di agire delle trasformazioni sul corpo? Gestire l’alimentazione in un certo modo. Non mangiare, mangiare poco o mangiare tantissimo conducono a ingrassare e dimagrire e quindi sono comportamenti che influenzano il peso e le forme corporee. Avere o cercare di tenere un controllo assoluto sull’alimentazione per influenzare il corpo ha, però, delle gravi conseguenze. È un modo che affatica molto la mente perché l’attenzione è esclusivamente rivolta a questo compito. Non c’è spazio per altro: per nessuna attività salutare e per costruirsi una vita che valga la pena di essere vissuta. È davvero logorante.
In tutti i disturbi dell’alimentazione la persona cerca di controllare il cibo e di stare a dieta. In alcuni casi si riesce, in altri no.
Nel caso del disturbo da binge eating, ad esempio, la persona cerca di limitare l’assunzione di cibo senza successo e i momenti di dieta sono interrotti da altri in cui perde il controllo sull’alimentazione e fa le abbuffate.
Nel caso della bulimia nervosa dopo le abbuffate la persona vomita nella speranza di liberarsi dalle calorie in eccesso.
Nel caso dell’anoressia nervosa, infine, la persona arriva a mangiare davvero pochissimo e a perdere tantissimo peso. Ma anche nell’anoressia nervosa la persona può ricorrere alle abbuffate e al vomito.
Le abbuffate, quindi, sono un comportamento comune a tutti i disturbi dell’alimentazione. Queste hanno verosimilmente un ruolo nell’interruzione dei ricordi traumatici intrusivi e rappresenterebbero tentativi di regolazione di emozioni negative e intense come ansia, vergogna, rabbia e senso di colpa.
Chi soffre di un disturbo dell’alimentazione, infatti, sperimenta un’intolleranza alle emozioni responsabile di una disregolazione emotiva. Ovvero, in presenza di un’emozione intensa, la persona agisce comportamenti disfunzionali che servono per sedare l’emozione e quindi trovare un sollievo e calmarsi. L’abbuffata pertanto è utilizzata come modulazione emozionale che riduce la consapevolezza di emozioni scatenanti e pensieri associati al trauma che, attraverso di essa, vengono neutralizzati. Questa modalità di gestione dell’emozione, però, non è efficace nel lungo termine, perché se è vero che immediatamente blocca i ricordi intrusivi e placa l’intensità del momento, è anche vero che questo effetto dura poco ed è seguito da conseguenze schiaccianti per la persona: ulteriore vergogna, senso di colpa e disgusto verso se stessa. Un prezzo molto alto da pagare.
Trattamento
Nel caso si sia accertata la presenza di un abuso sessuale infantile, il trattamento deve comprendere sia la parte specifica per il trauma (TCC per il trauma) ma anche delle sessioni dedicate a gestire il disturbo dell’alimentazione attraverso il protocollo denominato Cognitive Behavioral Therapy-Enhanced (CBT-E) ideato da Christopher Fairburn (2008).
È importante, quindi, in questo contesto non trascurare i sintomi alimentari e aiutare la persona a comprendere che più cerca di controllare l’alimentazione, il corpo e il proprio peso, più mantiene un circolo vizioso responsabile del disturbo (per esempio più si restringe l’alimentazione, più si va incontro alle abbuffate dopo le quali si ripristina la dieta e così via all’infinito).
Una buona notizia proviene da una recente ricerca che ha riguardato la CBT-E e che ha dimostrato che l’abuso sessuale infantile non comprometterebbe gli esiti della terapia nei pazienti con disturbo dell’alimentazione, in particolare nell’anoressia nervosa (Calugi et al., 2018).
Per trattare la disregolazione emotiva che caratterizza i sopravvissuti a un abuso sessuale infantile (Brustenghi, 2019) e che interferisce con le abilità di dare voce alle emozioni in modo sano e di tollerare la sofferenza che queste comportano (Burns et al., 2012), si utilizza anche la DBT.
Infine, non si può prescindere anche da un lavoro mirato sul corpo. Pertanto, approcci quali la Mindfulness, lo Yoga therapy e la terapia dello specchio, terapie bottom-up che si occupano di risolvere la sofferenza agendo direttamente sul corpo, consentono una sorta di pacificazione e una risoluzione del dolore emotivo localizzato sul corpo.
Riferimenti
- Burns, E.E., Fischer, S., Jackson, J.L. & Harding, H.G. (2012). Deficits in emotion regulation mediate the relationship between childhood abuse and later eating disorder symptoms. Child Abuse & Neglect, 36: 32-39.
- Brustenghi F., Mezzetti F.A.F., Di Sarno C., Giulietti C., Moretti P., Tortorella A. (2019). Eating Disorders: the Role of Childhood Trauma and the Emotion Dysregulation. Psychiatria Danubina. 31 (Suppl 3), 509-511
- Calugi S., Franchini C., Pivari S. , Conti M., El Ghoch M., Dalle Grave R. (2018). Anorexia Nervosa and Childhood Sexual Abuse: Treatment Outcomes of Intensive Enhanced Cognitive Behavioural Therapy. Psychiatry Research. 262, 477-481
- Caslini M., Bartoli F., Crocamo C., Dakanalis A., Clerici M., Carrà G. (2016) Disentangling the Association Between Child Abuse and Eating Disorders: A Systematic Review and Meta-Analysis. Psychosomatic medicine. 78 (1), 79-90
- Christopher G. Fairburn (2008) cognitive behaviour therapy and eating disorders, The Guilford Press